Tra le cose accadute durante i primi giorni di Pandemia, tra le cose più belle e piene di vicinanza, c’è stato un invito da parte di Fabio a mandare un proprio autoscatto con la scritta “ATOMICO SILENZIO SILENTE”.
Non ho esitato. Così di colpo si è riaperto un canale di emozioni, ricerca, calore, sudore e meraviglia. Volevo parlarne in maniera ordinata, ma non ci sono riuscito e non ci riesco ancora… e credo non ci riuscirò. Ragionando al ‘cosa sia Atomico Silenzio’ sono giunto alla riflessione che non ha importanza saperlo…
Rivedo la partitura creata da xoX per il tramonto a Sedegliano (al Fortino) e trovo la risposta ad un agire reagire subire divenire assolutamente legato all’improvvisazione d’ascolto e silenzio.
E allora riascolto (fatelo anche voi cliccando su play qui a lato) l’esercizio di condivisione delle nostre anime curiose, e guardo le foto della giornata, la sintonia di persone sconosciute. Un apparire di stupore continuo.
I 4’33” ispiratori.
Cerco di capire da sempre quanto i luoghi possano assorbire le nostre esperienze e quanto le nostre presenze possano costruirli i luoghi. Arrivarci al Fortino di Sedegliano è già una esperienza di viaggio fuori dai rispettivi ambienti domestici, in un angolo ancora appartato dagli insediamenti abitativi verso la campagna piatta friulana fatta da rivali arborei e colture semintensive. Ruderi di infrastutture belliche sono ora un gigante fermo e accasciato a terra, disegnano una morfologia territoriale altra, argini di terra e alberature diffuse. Le auto lasciate lontane.
Tante cose tornano da sole per magia, con la sola regia della casualità e dell’istinto.
La batteria da guerra è ormai silente, ma il luogo rigenera la battaglia di suoni e danze, tutti i presenti sono attori in un unica responsabilità di memoria e di presenza contemporanea nel tempo che si fa effimero.
Non c’è tempo che di viverle le emozioni e non c’è modo di raccontarle se non essendoci dentro.
Tanto più che ora tutto questo ritorna, e si propaga nei flussi virtuali della rete digitale, il luogo non luogo per eccellenza. E di luoghi slegati da ordinari significati ‘Atomico Silenzio’ ci ha abituato da tempo, così come alla frequentazione rigenerativa.
Rassicura la vicinanza di molti e tanti che hanno donato ancora una volta il loro volto per un messaggio collettivo che dichiara solamente la silenziosa presenza.
L’esserci e il correre via… come il vento!
Un navigare deciso e forte nelle tempeste amiche della creazione attiva.
Si possono solo appuntare piccole annotazioni nel proprio quadernetto dei sogni.