Ci voleva un viaggio a Lubiana per riscoprire l’essenza di segni grafici. “Hommage à Malevič” è una mostra di artisti dell’ex Jugoslavia che indaga sulle esperienze delle avanguardie dagli anni 1970 e 1980 ai giorni nostri in una successione ideale ai temi in campo sociale ed estetico del “Suprematismo” ideato 100 anni fa da Kazimir Severinovič Malevič.
L’essenzialità simbolica del quadrato, del tondo e del “più”, ha inoltro mosso una nostra riflessione di gratitudine e di analogo tributo, dato che Opla+ ha sempre contratto graficamente il nome in una aggregazione di questi segni generatori. Un pannello grafico di successione tonale degli elementi base crea molteplici combinazioni e suggerisce diversi campi di ricerca compositiva.
Così è la ricerca spinta su varie dimensioni performative a definire la vicinanza con le avanguardie storiche.
P.s.:
Non mi è strano così ritrovare questi ‘segnali’ anche all’ingresso del DobiaLab degli amici Friulani dove si esprime uno dei migliori festival multimediali di ricerca.

Was needed a trip to Ljubljana to rediscover the essence of graphic signs. “Hommage à Malevich” is an exhibition of artists of the former Yugoslavia investigating the experiences of the avant-garde from the 1970s and 1980s to the present day in an ideal succession issues in the social and aesthetic of “Suprematism” invented 100 years ago by Kazimir Severinovič Malevich.
The simplicity of the symbolic square, round and “more”, has moved forward a reflection of our gratitude and similar tribute, since Opla + has always contract graphically as in an aggregation of these signs generators. A graphic panel of tonal sequence of basic elements creates multiple combinations and suggests various research areas of composition.
So is research thrust of various performative dimensions to define the proximity to the historical avant-garde.
P.s .:
I do not find it so strange these ‘signals’ also at the entrance of Dobialab friends Friuli where it expresses one of the best festivals of multimedia search.