Si è chiusa pochi giorni fa alla Triennale di Milano la rassegna URBANPROMO (http://urbanpromo.it/…/e…/un-futuro-affidabile-per-la-citta/) a cui abbiamo partecipato inviando il nostro contributo scritto alla Sezione 2.- Conflitti territoriali e nuove alleanze tra valori locali e valori globali – e che trovate anche qui nella rivista Planum (http://www.planum.net/…/p…/un-futuro-affidabile-per-la-citta). E’ stata l’occasione per approfondire alcune tematiche legate al gruppo OPLA+ riferite alla potenzialità delle installazioni e delle architetture temporanee negli scenari analitici delle esperienze urbane. Ecco un piccolo passaggio:
” … Le installazioni temporanee sono così tutte orientate a favorire l’accesso e l’esposizione collettiva alla conoscenza ed alla condivisione di valori e livelli percettivi diversi, e mirano ad essere base per il coinvolgimento nelle decisioni per l’uso partecipato dei luoghi, specie degli spazi della nuova contemporaneità urbana.
Avvertiamo la necessità di inserire anche aspetti emozionali tra i metodi per la elaborazione di una visione condivisa nel futuro degli ambienti urbani, prendendo in considerazione le risorse socio-culturali endogene, che vanno sollecitate e confermate nel loro evolversi.
Facciamo proprie alcune considerazioni di Emmanuele Curti, tra i curatori di Matera 2019, che indica come la cultura europea debba assumersi la responsabilità di andare oltre ad una cartografia disgregata, e ripartire dalla relazione fra luoghi e comunità cittadina, attualizzando il concetto di cittadinaza, permanente o temporanea, sempre fluida e attiva, capace di ripensare lo spazio per mettersi a disposizione della comunità… ”
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